Razzo SATURN V scala 1:20

Alle 09:32 del 16 luglio 1969 il gigantesco razzo Saturn V fu lanciato da Cape Canaveral nel più importante viaggio nella storia dell’umanità. Il razzo gigante Saturn V, composto da tre stadi, è alto 110 metri e pesa 3.000 tonnellate; è in grado di trasportare un carico utile di 50 tonnellate e raggiungere una velocità di 11,2 km/secondo, che è esattamente la velocità di fuga dalla Terra. Dopo aver raggiunto l’orbita bassa, il terzo stadio con la capsula Apollo ed il modulo lunare ha ricevuto una spinta finale tramite una nuova accensione del motore J2 per raggiungere la velocità richiesta per il suo viaggio verso la Luna. In seguito, la capsula Apollo si staccò dal razzo, girò per estrarre il LEM dal suo guscio protettivo. Una volta raggiunta la Luna ed esserne entrati in orbita, il Modulo Lunare con a bordo gli astronauti N. Armstrong ed E. Aldrin si separò dal Modulo di Comando Columbia, in cui rimase l’astronauta M. Collins, per il suo avvicinamento finale nel Mare della Tranquillità. Questo evento storico sarà ricordato per l’eternità.

Il razzo Saturn V non sarà mai dimenticato soprattutto perché è stato l’unico mezzo usato per portare gli uomini sulla superficie di un altro corpo celeste: la Luna. L’esposizione di un modello fedele in scala 1:20 colpisce per le sue dimensioni e la presenza imponente. Lo scopo della sua realizzazione è quello di riuscire a stimolare l’immaginazione dell’osservatore che sogna come deve essere stato per un tecnico o ingegnere lavorare su una macchina di questo tipo, o per un astronauta cavalcarla nel viaggio verso il nostro satellite naturale. Il modello è di qualità museale in quanto riporta molti dei dettagli presenti sulla struttura originale, offrendo la possibilità di una meticolosa ispezione di ogni centimetro quadrato della sua superficie, per sentirsi parte integrante del team che lo ha lanciato nel 1969.

Per la sua realizzazione ASIMOF (Associazione Italiana Modelli Fedeli) ha utilizzato del materiale in polipropilene per le parti coniche e cilindriche; del PVC espanso per la costruzione della torre di salvataggio, del puntale e del modulo comando e servizio. I 5 motori F1 sono stati progettati partendo dallo studio di un modello originale fornitoci dalla NASA e realizzati con stampa 3D assemblando un totale di 250 pezzi singoli. Le scritte e le decalcomanie sono state realizzate da professionisti grafici facendo attenzione ai colori, alle dimensioni e al posizionamento dell’originale. Infine, la base di appoggio è costituita da due carrelli scorrevoli realizzati in legno.

Esposto:
dal 26 al 28 Luglio a Busalla (GE)
dal 04 al 26 Luglio a Sesto San Giovanni (MI)
dal 21 Giugno al 4 Luglio Correzzana (MB)

I commenti sono chiusi.